Nel presepe i pastori sono spesso raffigurati in ginocchio davanti a Gesù, ma il vangelo non dice che si sono prostrati in adorazione, come faranno i magi (Mt 2,11), sono rimasti semplicemente a contemplare con stupore una scena di ordinaria straordinarietà, una mamma e un papà con il loro neonato.
Sono stati i primi a intuire nella straordinarietà dell’ordinarietà che un mondo nuovo stava per nascere. Hanno capito che quel Bambino alzava il velo (= rivelava) sul vero volto di Dio e capovolgeva i criteri di grandezza ritenuti fino a quel momento validi.
I pastori sono le persone dal cuore semplice e puro che si lasciano guidare da quella voce intima presente in ogni uomo e donna che, se non è soffocata, è programmata per incontrare il cuore di Dio che ha il nome di Gesù e la sua beatitudine.
La gioia dell’incontro i pastori non l’hanno tenuta per loro, ma hanno annunciato a tutti di aver scoperto nel bambino di Betlemme il cuore di Dio che dichiara il suo amore per tutti ma iniziando dagli ultimi.
Auguro a tutti voi, amiche e amici che seguite questo blog, di fare la meravigliosa esperienza dei pastore.
Buon Natale
fr. Roberto Tadiello