Il centro del testo
Prima di ogni altra ulteriore considerazione è bene leggere il testo con molta attenzione. Esso va da Gen 6,5 sino a 9,17. Il racconto si spalma su quattro capitoli di cui ora cerchiamo di coglierne lo sviluppo. Da Gen 6,5 a 6,8 abbiamo un’introduzione all’intera narrazione che si apre più esattamente in Gen 6,9 («Questa è la storia di Noè…). Il racconto appare strutturato con un andamento concentrico; le parti del racconto, infatti, si corrispondono in maniera speculare, secondo lo schema che segue:
Introduzione: 6,5-8
a) 6,9-21: Discorso divino indirizzato a Noè, preceduto da una riflessione del narratore su Noè e il comportamento umano.
b) 6,22: Narrazione. Noè personaggio principale in azione.
c) 7,1-4: Discorso divino rivolto a Noè.
d) 7,5-16: Narrazione: Noè e gli animali sono i personaggi principali. Dio ha un ruolo secondario.
e) 7,17-24: Narrazione. L’innalzarsi dell’acqua è l’azione principale. Noè e gli altri sono personaggi secondari.
v. 8,1 Dio si ricorda di Noè e degli animali
e’) 8,2-5: Narrazione. Il ritirarsi dell’acqua è l’azione principale. Dio ha un ruolo secondario.
d’) 8,6-14: Narrazione. Noè e gli uccelli sono i personaggi principali.
c’) 8,15-17: Discorso divino rivolto a Noè.
b’) 8,18-19: Narrazione. Noè personaggio principale in azione.
a’) 8,20-9,17: Discorso di Dio rivolto a Noè, preceduto da un monologo di YHWH su Noè e il comportamento umano.
Dallo schema facilmente si coglie il cuore del racconto del diluvio: esso non sta tanto nella descrizione della catastrofe in se stessa, quanto piuttosto nel fatto che Dio si «ricorda» di Noè. È il centro del testo. Da questo centro letterario deriva l’idea che il racconto punta sulla salvezza, piuttosto che sulla rovina, sulla decisione di Dio di preservare Noè e con lui il mondo, piuttosto che su quella di distruggerlo.
La prima parte del racconto (da a a e) cresce verso un punto molto drammatico, le acque che sommergono il mondo; la seconda parte (da e’ ad a’) presenta una tematica ben diversa: la salvezza, l’alleanza, la pace.
I numeri del testo
Il racconto del diluvio “dà i numeri” nel senso che esso è costellato da una serie di indicazioni numeriche che crescono verso un punto per poi decrescere:
7 giorni di attesa per il diluvio (7,4)
7 giorni di attesa per il diluvio (7,10)
40 giorni di diluvio (7,17a)
150 giorni di acque sovrastanti la terra (7,24)
Dio si ricordò
150 giorni di ritirata delle acque (8,3)
40 giorni di attesa (8,6)
7 giorni di attesa (8,10)
7 giorni di attesa (8,12)
Complessivamente, il diluvio sembra durare un anno lunare più dieci giorni, cioè un anno solare completo: inizia nel seicentesimo anno della vita di Noè, il 17 del secondo mese (cfr. Gen 7,1) e termina il seicentunesimo anno della vita di Noè, il 27 del secondo mese (cfr. Gen 8,14). Emerge prima di tutto l’uso del 7, il numero che rinvia alla creazione del mondo (cfr. Gen 1) e al ritmo della tempo; ma c’è anche il numero 40 che indica (come i quarant’anni d’Israele nel deserto) un tempo di trasformazione e di attesa. Narrando in questo modo la Bibbia fa del diluvio una “nuova” creazione e la ripartenza di una “nuova” storia.