Protesta di innocenza Salmo 7. Quarta parte.

Certezza divina

Un ultimo atteggiamento viene ritratto dal poeta: l’ira di Dio («Ogni giorno Dio s’adira» v. 12). L’ira divina esprime l’aspetto punitivo della giustizia divina. È un antropomorfismo che ritrae la totale divergenza tra Dio e il male, tra Dio e il peccato. L’ira divina esprime l’impossibilità di qualsiasi compromesso tra il male, il peccato e Dio con la sua giustizia. Non c’è compromesso!

L’ira poi viene descritta non come una realtà subitanea, simile a un fuoco di paglia, ma come dato di fatto costante («ogni giorno»). Questa «non negoziazione con il male» è fondamento della fiducia del giusto in Dio e nella sua giustizia: «Il Signore mi libererà da ogni male e mi salverà nel suo regno eterno» (2Tm 4,18).

La perversione e il male ricadono sulla testa di chi lo compie: «Egli scava un pozzo profondo e cade nella fossa che ha fatto; la sua malizia ricade sul suo capo, la sua violenza gli piomba sulla testa». Il giusto attende, con impazienza, il tempo della giustizia divina certo nella consapevolezza di quanto Gesù maestro annuncia. «Beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno… Rallegratevi ed esultate poiché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5,11-12).

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